MORO2020 L’EREDITÀ DELLE PAROLE E DEL CORPO DI ALDO MORO NELLA NOSTRA STORIA

Il gruppo Storia di Grande come una città presenta MORO2020. L’eredità delle parole e del corpo di Aldo Moro nella nostra storia, con Marco Damilano, Miguel Gotor, Fabrizio Gifuni, Francesco Biscione, Christian Raimo e Ilaria Moroni.
La mattina del 16 marzo 1978 in cui le Brigate rosse rapirono Aldo Moro, si votava la fiducia al quarto Governo presieduto da Giulio Andreotti. Per la prima volta il Partito Comunista partecipava alla maggioranza parlamentare che avrebbe sostenuto l’esecutivo. Ed era stato Moro a gestire l’accordo.

15 FEBBRAIO 2020
DALLE 19:00 ALLE 21:00
TEATRO VASCELLO
VIA GIACINTO CARINI, 78 ROMA

 

Dettagli: https://www.grandecomeunacitta.org/eventi-blog/amare-la-storia/moro2020

Come un libro aperto GUIDO VITIELLO RACCONTA IL BATES MOTEL

1 FEBBRAIO 2020
DALLE 18:00 ALLE 20:30
CSA ASTRA
VIA CAPRAIA, 19 ROMA
 
https://www.grandecomeunacitta.org/archivio-eventi/guido-vitello
 

Guido Vitiello, in compagnia di Lorenzo Benadusi e Elena Papadia, ci parla del suo ultimo libro Una visita al Bates Motel (2019). Questa indagine nasce da una serie di indizi curiosi – un refuso rivelatore, Psyche invece di Psycho, nel primo trafiletto che annunciava il nuovo progetto di Hitchcock; una statuetta di Amore e Psiche di Canova, che si intravede in una scena del film; una sibillina dichiarazione del regista, che presentò Psycho alla stampa come un’“escursione nel sesso metafisico” – e prosegue con un’ispezione dei luoghi del delitto ormai disabitati: il Bates Motel e la casa arcigna in cima alla collina, che Hitchcock volle allestire come gallerie d’arte o Wunderkammern. E diventa una visita guidata che si svolge, con i brividi di prammatica, fra il bric-à-brac degli arredi cupi, e sotto l’occhio impassibile di uccelli impagliati. Una stanza dopo l’altra, il detective Vitiello – e dietro di lui, lo spirito di un Hitchcock mistagogo e sornione – ci aiutano a vedere la spettrale dimora vittoriana di Psycho come un musée imaginaire dell’erotica misterica, per le cui stanze si inseguono tra cicli mitologici infernali: Amore e Psiche, Orfeo ed Euridice, Demetra e Persefone. È una scoperta sorprendente e a suo modo sinistra, alla quale tutto sommato vorremmo sottrarci. Ma forse è troppo tardi: come avremmo dovuto sapere prima ancora di aprire il libro, infatti, dal regno infero di Norman Bates non si esce con la stessa facilità con cui si entra.  

Guido Vitiello scrive per il Foglio e per Internazionale. Ricercatore alla Sapienza di Roma, studia e insegna per lo più ‘cose’ di cinema. Una visita al Bates Motel è il suo ultimo libro.

Elena Papadia (Roma, 1972), è professore associato di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Comunicazione e ricerca sociale (Coris) della Sapienza, Università di Roma. Si occupa di storia culturale dell’Ottocento e del Novecento. Il suo ultimo libro è La forza dei sentimenti. Anarchici e socialisti in Italia, 1870-1900 (il Mulino, 2019).

Lorenzo Benadusi insegna Storia contemporanea e Storia della cultura in età contemporanea presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università Roma Tre. Si occupa in particolar modo di storia di genere, con attenzione anche all’ambito cinematografico. Il suo ultimo saggio è Vedo nudo. Il dibattito su cinema e rivoluzione sessuale (1968-1970), in Cinema e Storia, Numero Speciale, 2019.

* info: grandecomeunacitta@gmail.com
* accessibilità

– non sono presenti barriere architettoniche all’ingresso 
– non è disponibile un bagno per disabili
– non è presente un parcheggio per disabili

* linee ATAC – http://www.atac.roma.it 
* fermata Capraia/Monte Croce – linea 90; fermata Monte Rocchetta/Monte Croce – linee 338, 339, 349; metro B Jonio

 

Portelli e Celestini: Roma occupata, clandestina, resistente

Per il ciclo Me ‘mpiccio, il gruppo storia di Grande come una città presenta:

Roma occupata, clandestina, resistente con Alessandro Portelli e Ascanio Celestini

Liceo Ginnasio Statale Orazio
Via Alberto Savinio 40, Roma
Giovedì 30 gennaio
dalle 17:30 alle 19:30

ore 17:30
Le ragazze e i ragazzi delle medie del circolo di lettura “I luoghi veri” presentano:
Voci della Roma Occupata
letture da Rosetta Loy, Anna Foa, De Benedetti, Lia Levi, Brecht

ore 18:00
Alessandro Portelli e Ascanio Celestini

Le Fosse Ardeatine rappresentano ancor oggi un banco di prova della coscienza delle nuove generazioni.

Quale memoria ha lasciato la strage nazista delle Fosse Ardeatine, 335 civili e militari italiani, prigionieri politici, ebrei o detenuti comuni, trucidati a Roma il 24 marzo 1944, come rappresaglia dell’attentato partigiano di via Rasella? La nuova edizione de L’ordine è già stato eseguito. Roma, le Fosse Ardeatine, la memoria di Alessandro Portelli, uscito nel 1999 e divenuto ormai un punto di riferimento sulla memoria del fascismo e dell’antifascismo, è l’occasione per tornare a parlarne.

L’autore è tornato a lavorare sul suo saggio bandiera, che ha gettato una luce sulle false notizie circolate in occasione del terribile eccidio delle Fosse Ardeatine. Ad arricchire questa edizione, in occasione dei vent’anni dall’uscita della prima, un saggio dedicato proprio alla memoria del nazifascismo e al suo rapporto con le più recenti riprese di sussulti fascisti e di letture revisioniste o svalutative della Resistenza.
Protagonista assoluta del libro è la voce diretta dei portatori della memoria: duecento intervistati, di cinque generazioni, e di diversissima estrazione sociale e politica (compresi fascisti ed ex fascisti).
Le voci di questo libro danno vita a una ricostruzione di grande respiro corale, che si struttura attorno all’elaborazione e alla codificazione di un linguaggio. In questa nuova edizione con un CD Audio l’autore ha raccolto le voci dei testimoni intervistati per la stesura del libro.

Ascanio Celestini, con Radio clandestina

Si tratta del monologo teatrale che Celestini ha composto ispirandosi al libro di Alessandro Portelli, “L’ordine è già stato eseguito”, in cui l’autore ricostruisce l’eccidio delle Fosse Ardeatine del 24 marzo 1944. Una storia raccontata dal ‘basso’, dalle strade e dai quartieri poveri di una Roma ferita da bombardamenti e rastrellamenti, brulicante di un’umanità offesa, umiliata da una vicenda atroce e incomprensibile. Di quell’umanità l’attore e scrittore fornisce un ritratto partecipato, come emerge dal CD allegato allibro, in cui lo spettacolo prende corpo e in cui la sua voce diventa quella di un’intera città. Completano l’opera uno scritto di Mario Martone e le testimonianze sulla strage raccolte da Alessandro Portelli.

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Dettagli:
https://www.facebook.com/events/610858479746170/

L’italia del ‘900 con Miguel Gotor, Franco Benigno e Giancarlo De Cataldo

https://www.grandecomeunacitta.org/eventi-blog/amare-la-storia/l-italia-del-novecento
 
A cura del gruppo di storia di Grande come una città, per il ciclo Amare la storia.
L’italia del Novecento
con Miguel Gotor, Franco Benigno, Giancarlo De Cataldo

29 gennaio 2020
dalle 17:30 alle 20:00
Liceo Scientifico Nomentano
via della Bufalotta, 229 Roma
Ingresso libero

Dopo le tre giornate del laboratorio dell’Atelier di Storia
Come si scrive una storia d’Italia? Laboratorio sul libro «L’Italia nel Novecento. Dalla sconfitta di Adua alla vittoria di Amazon» che hanno visto Miguel Gotor avvicinarci ai problemi dello storico, ai temi, i nodi e le interpretazioni ; del come e perché si scrive una storia d’Italia,
ci siamo dati appuntamento per parlare del libro una volta uscito.
Ne discuteremo con l’autore Miguel Gotor, con Franco Benigno, docente di storia moderna alla Scuola Normale di Pisa e Giancarlo De Cataldo magistrato e scrittore con l’introduzione di Christian Raimo.

L’Atelier si è tenuto tra il 3 e il 17 novembre diviso in tre parti
Dal 1919 al 1945: l’Italia fascista
Dal 1966 al 1980: la stagione dei movimenti tra speranze e tempeste
Dal 1992 al 2016: dalla «Repubblica dei partiti» alla «Repubblica dell’anti-politica»,

Nelle tre giornate abbiamo affrontato diverse prospettive legate al periodo storico preso in esame: come e perché si scrive una storia d’Italia; temi, nodi e interpretazioni; come nasce un libro di storia. Le fonti; la storia come cronaca.

Tutte le lezioni sono disponibili sul sito grandecomeunacitta.org e sul nostro canale youtube


Il libro
L’Italia nel Novecento è una storia del Paese-Italia e non soltanto della nostra nazione che ripercorre le tappe di una difficile modernizzazione tra l’Europa e il Mediterraneo.
Il lavoro presenta soprattutto due originalità. La prima: affronta i classici nodi della storia italiana con piena consapevolezza dei dibattiti revisionistici che hanno attraversato il confronto storiografico negli ultimi trent’anni, ma al tempo stesso li storicizza depurandoli della loro origine ideologica e militante. La seconda: offre una lettura sintetica, ma generale, di una serie di fenomeni – movimenti sociali, violenza politica, lotta armata, stragismo, terrorismo interno e internazionale – nell’arco lungo 1966-85, che ha dei tratti di novità e di presa di distanza, dovuti, anche in questo caso, a una ragione di tipo generazionale.

Miguel Gotor (Roma, 1971) insegna Storia moderna all’Università di Torino. È stato fellow presso «Villa I Tatti. The Harvard University Center for Italian Renaissance Studies» e senatore della Repubblica dal 2013 al 2018. Si occupa di santi, eretici e inquisitori tra Cinque e Seicento e di storia italiana degli anni Settanta del Novecento. Ha pubblicato, tra l’altro, I beati del papa. Santità, Inquisizione e obbedienza in età moderna (2002) e Santi stravaganti. Agiografia, ordini religiosi e censura ecclesiastica nella prima età moderna (2012). Per Einaudi ha curato le Lettere dalla prigionia di Aldo Moro (premio Viareggio per la saggistica 2008), la raccolta di scritti di Enrico Berlinguer La passione non è finita (2013) e ha pubblicato Il memoriale della Repubblica. Gli scritti di Aldo Moro dalla prigionia e l’anatomia del potere italiano (2011).
I precedenti interventi di Miguel Gotor a «Grande come una città», sempre nel ciclo Amare la storia, sono disponibili all’indirizzo:
https://grandecomeunacitta.org/index.php/iniziative/amare-la-storia
• Giuliano Turone, Miguel Gotor TRAME E MISTERI D’ITALIA del 25 marzo 2019 e
• Miguel Gotor: “Io ci sarò ancora”. Il sequestro e l’omicidio di Aldo Moro del 3 maggio 2019


Franco Benigno (Palermo nel 1955)
È ordinario di storia moderna alla Scuola Normale Superiore di Pisa. È stato preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Teramo. È stato, inoltre, direttore dell’Istituto Meridionale di Storia e Scienze sociali ed è membro della redazione di varie riviste scientifiche, tra cui «Storica», che ha contribuito a fondare. Tra i suoi libri ricordiamo “L’ombra del Re. Ministri e lotta politica nella Spagna del Seicento”, Marsilio 1992; “Specchi della rivoluzione. Conflitto e identità politica nell’Europa moderna”, Donzelli 1999; “Le parole del tempo. Un lessico per pensare la storia”, Viella 2013; “La mala setta. Alle origini di mafia e camorra”, Einaudi 2015; “Terrore e terrorismo. Saggio storico sulla violenza politica”, Einaudi 2018

Giancarlo De Cataldo ( Taranto 1956)
È Giudice di Corte d’Assise a Roma. Scrittore, traduttore, autore di testi teatrali e sceneggiature televisive, ha pubblicato come autore diversi libri, per lo più di genere giallo. Collabora con “la Repubblica”. Tra i suoi libri ricordiamo “Romanzo criminale” (2002), “I Traditori” (2010), “Suburra” (2013) e “L’agente del caos” (2018) tutti editi con Einaudi.”

Si ringrazia la libreria Bookish e la libraia Giorgia Sallusti per aver messo a disposizione libri e professionalità.
 
* info: grandecomeunacitta@gmail.com
* accessibilità – non sono presenti barriere architettoniche
* linee ATAC – http://www.atac.roma.it

Lettera aperta alla cittadinanza del III Municipio sul DDL Pillon

LETTERA APERTA ALLA CITTADINANZA DEL III MUNICIPIO SUL DDL PILLON
Il DDL Pillon, in discussione alla commissione giustizia, stabilisce nuove norme in materia di separazione coniugale e affido dei/lle minori.
Un argomento delicato, che parla di un momento di sofferenza o fragilità, sia degli adulti sia dei minori, e che presupporrebbe lungimiranza ed equanimità.
In realtà, negli articoli del DDL 735 (Pillon), mascherato  dal presupposto della “bigenitorialità  perfetta”, c’è un arretramento delle libertà civili di tutte e tutti e in particolare per donne e bambini/e.

Mediazione familiare obbligatoria
Non scelta, e a pagamento, dovrà istruire un “piano genitoriale” in cui saranno definiti luoghi abitualmente frequentati dai figli, scuola e percorso educativo dei minori, eventuali attività extrascolastiche, sportive, culturali, formative e le vacanze normalmente godute.
Ben lontani dal modello di autodeterminazione delle persone e dei genitori, si svuota la competenza genitoriale a favore di una pianificazione ingessata dei tempi di vita dei figli. La mediazione è affidata a soggetti privati (Pillon è un mediatore familiare ed è difficile non pensare a un conflitto d’interessi), la spesa non è quantificabile e qualsiasi contenzioso (i figli crescono e cambiano le esigenze)  comporta il ricorso a una nuova fase di mediazione e il conseguente esborso di denaro. Nella stesura del piano genitoriale il/la minore non può esprimersi e non ha diritto a essere ascoltato/a, in contrasto con la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che riconosce i/le bambini/e titolari di diritti.
In ultimo, e non per importanza, la Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica, firmata anche dall’Italia nel 2012, vieta esplicitamente in questo contesto il ricorso alla mediazione familiare. Ovviamente la condizione di violenza in cui può trovarsi una donna non è volutamente contemplata dal DDL.

Viene cancellato l’assegno di mantenimento a favore di un mantenimento in forma diretta dei/lle figli/e attribuendo a ciascuno specifici capitoli di spesa. In una situazione del mercato del lavoro in cui la donna è maggiormente impiegata in lavori precari, perlopiù estromessa da posizioni apicali ben remunerate e colpita dal gender pay gap, c’è il rischio concreto che il/la minore si trovi a vivere in condizioni di disparità.
Inoltre, nel caso in cui la casa di famiglia sia cointestata ai due ex coniugi, quello che rimane dovrà corrispondere il canone d’affitto e se non è co-proprietario dovrà cessare di abitarvi.
È difficile non ravvedere in questo il mantra che negli ultimi anni si è diffuso sulla presunta “bella vita” che le donne separate fanno con gli assegni di mantenimento, mentre i padri sono ridotti sul lastrico. La separazione impoverisce tutti/e e invece di fornire sostegno materiale, con ad esempio forme di cohousing per genitori in condizioni di povertà, si dà libero corso ai peggiori istinti vendicativi nei confronti delle donne (che hanno avuto l’ardire di separarsi) che in realtà sono i soggetti economicamente più fragili.

Il DDL Pillon impedisce l’emersione della violenza e mette in pericolo le donne e i minori che cercano di sottrarsi al maltrattante
Nel caso in cui un figlio minore si rifiuti di vedere uno dei due genitori, l’altro genitore può essere accusato di aver manipolato il minore e il giudice può predisporre un provvedimento d’urgenza che prevede “la limitazione o sospensione della sua responsabilità genitoriale”. Questa norma di fatto avvalora la PAS (sindrome di alienazione parentale) e la usa come punizione, dinamica già in atto nei tribunali italiani. Se la donna denuncia violenza, o se il minore che vi ha assistito non vuole stare con il padre, è chiara la minaccia: perdere l’affidamento per la donna fino alla  collocazione obbligatoria in un istituto per il minore.

Il DDL 735 Pillon fa il paio con il DDL n. 45 (De Poli, Binetti, Saccone) presente sempre in commissione redigente che, nell’ambito di maltrattamenti in famiglia o verso fanciulli, stabilisce diversi gradi di violenza, fino  a prevedere per le ipotesi di “minore gravità” la pena del lavoro di pubblica utilità. La violenza, per essere considerata tale, deve essere sistematica, esplicata a cadenze regolari, ripetitive e frequenti. Se ti picchia una volta ogni tanto cosa vuoi che sia!

Noi non abbiamo dubbi: in ogni piazza, in ogni strada, è necessario denunciare questo disegno che colpirà la vita di donne, uomini e minori ma che si dimostra feroce per le donne che vogliono essere libere da rapporti violenti.

Saremo l’8 marzo, giorno di mobilitazione e sciopero globale delle donne, nelle strade di questo municipio e nella manifestazione pomeridiana indetta da Non Una Di Meno, e vogliamo pensare che saremo tanti/e a dire che questa vergogna va rispedita al mittente.

Terzo in Genere – Grande come una città

Ti aspettiamo! Vieni al Volantinaggio!

 

Grande come una città

IL SONNO DELLA RAGIONE. Razzismo Antisemitismo e Shoah.

Lezione Aperta nell’ambito del Ciclo di Incontri “Amare la Storia”

Razzismo, Antisemitismo e Shoah:
Taradel a Grande come una Città

Domenica 27 gennaio dalle ore 17:00 alle 19:00 presso il Municipio Roma III  (sala consiliare, piazza Sempione) il Gruppo Storia di Grande come una Città ricorderà il Giorno della Memoria con un incontro con Ruggero Taradel dal titolo Il sonno della ragione. Razzismo, antisemitismo e shoah.
L’incontro intende proporre una panoramica dei più recenti sviluppi delle ricerche e studi sul tema dell’olocausto prodotti da diverse discipline: non soltanto storia, sociologia ed economia, ma anche psicologia, neurologia e sociobiologia. Il tema dell’olocausto, infatti, rappresenta uno spartiacque decisivo nella storia dell’Occidente. La complessità delle sue cause, dinamiche e conseguenze è tale da renderlo tuttora, generalmente, un evento più condannato ed esecrato che adeguatamente conosciuto e compreso.

Ruggero Taradel, docente e direttore di programmi di studio all’estero presso Comparative History of Ideas della University of Washington di Seattle, WA, USA. I suoi campi di studio sono: I rapporti ebraico-cristiani, Storia dell’antisemitismo, Razzismo e xenofobia moderni e contemporanei. Tra i suoi libri e saggi più importanti: L’accusa del sangue. Storia politica di un mito antisemita (2002), Antisemitismo, islamofobia e razzismo di guerra (2004), Jacques Maritain e il mistero d’Israele (2006), Il vaticano e le leggi razziali in Italia e in Europa. Con Barbara Raggi: La segregazione amichevole. La questione ebraica e la Civilta’ Cattolica 1850-1945 (2000). Con Leonardo V. Distaso: Musica per l’abisso. La via di Terezin, un’indagine storica ed estetica 1933-1945 (2014) e Il veleno del commediante. Arte, utopia e antisemitismo in Richard Wagner (2017).

Roger Waters – Roma Circo Massimo 14 luglio 2018

La versione outdoor di Us + Them include elementi di altissima spettacolarità a partire da un palco innovativo che riproduce la Battersea Power Station di Londra che evoca la storica copertina di Animals, pietra miliare della produzione dei Pink Floyd. Il titolo del tour è tratto invece dal brano “Us and Them”, che faceva parte del disco record di vendite “Dark Side of The Moon” dei Pink Floyd.

 

 


Roma – The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains

Dal 19 Gennaio al Macro di via Nizza The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains

Ideata da Storm Thorgerson e sviluppata da Aubrey ‘Po’ Powell di Hipgnosis, che ha lavorato in stretta collaborazione con Nick Mason (consulente della mostra per conto dei Pink Floyd) The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains è un viaggio audiovisivo nei 50 anni di carriera di uno dei più famosi gruppi della storia

http://www.museomacro.org/it/mostre_ed_eventi/mostre

I Pink Floyd hanno prodotto alcune delle immagini più leggendarie della cultura pop: dalle mucche al prisma di The Dark Side of the Moon, fino al maiale rosa sopra la Battersea Power Station e ai “Marching Hammers”. La loro personale visione del mondo si è realizzata grazie a creativi come il moderno surrealista e collaboratore di lunga data Storm Thorgerson, l’illustratore satirico Gerald Scarfe e il pioniere dell’illuminazione psichedelica Peter Wynne-Wilson.
 
Il percorso espositivo che guida il visitatore seguendo un ordine cronologico, è sempre accompagnato dalla musica e dalle voci dei membri passati e presenti dei Pink Floyd, tra cui Syd Barrett, Roger Waters, Richard Wright, Nick Mason e David Gilmour. Il momento culminante è la Performance Zone, in cui i visitatori entrano in uno spazio audiovisivo immersivo, che comprende la ricreazione dell’ultimo concerto dei quattro membri della band al Live 8 del 2005 con Comfortably Numb, appositamente mixata con l’avanguardistica tecnologia audio AMBEO 3D della Sennheiser, oltre al video, in esclusiva per Roma, di One Of These Days, tratto dalla storica esibizione del gruppo a Pompei.“

http://www.romatoday.it/eventi/mostra-pink-floyd-roma-2018.html